PAOLO GALLO: Australia? Why Not!

Tra calcio, radio e streaming non ci facciamo mancare niente con l’ospite di oggi: una storia speciale che viene direttamente dalla terra dei canguri e non solo.

L’ Australia, un paese lontano, diverso che tutti conoscono ma che in fondo nessuno sa raccontare: Paolo Gallo già da anni allena e vive a Sydney e tramite le sue parole oggi conosceremo meglio lui e la vita australiana.

Tutte le storie di ragazzi che emigrano sono affascinanti e piene di significativi momenti cruciali: andiamo a scoprirli passo dopo passo per capire motivi e sensazioni che spingono a portarti lontano da casa e cambiare vita.

“Lavoravo come contabile in uno studio di commercialisti, nel frattempo continuavo a giocare a calcio nei dilettanti… Per tre volte mi sono rotto il legamento e ho deciso di dire basta col calcio giocato quando avevo 25 anni. Da lì ho iniziato ad allenare i bambini e davo una mano in prima squadra al mio amico Marcello Galli, per 5 anni sono andato avanti in questo modo. Nel 2016 ho fatto il corso da istruttore, per entrare in questo nuovo mondo e devo dire che è stato utilissimo… Anche se hai giocato a calcio ci sono tantissime cose fondamentali da curare e studiare e quella è stata la cosa che mi ha fatto innamorare del nuovo ruolo”.

LA PILLOLA

…”L’errore che noi italiani facciamo è quello di pensare che andare ad allenare all’estero sia una cosa facile e dovuta: la realtà è che è sbagliato pensare di venire e che sia tutto apparecchiato… Devi conquistarti tutto, giorno dopo giorno…!”.

Contabile e istruttore… Come sei finito a Sydney?

“Nel 2016 ho deciso di licenziarmi, non mi piaceva più quella vita… E con il tempo che avevo a disposizione ho preso il patentino Uefa C. Mi sono concentrato nella ricerca di una società giusta per poter iniziare a lavorare e per farlo stilai un curriculum accattivante, con una bella presentazione a mò di e-book, dove parlavo della mia idea personale di calcio: lo mandai a tutte le società del comprensorio… Chiamate nessuna, se non a distanza di tempo quella inaspettata del responsabile Milan Academy nel mondo. Parlando con lui mi si apre una realtà nuova: la Academy estere… Un anno dopo, la partenza per l’Australia: il caso ha voluto che all’improvviso si liberò un posto alla Milan Academy Sydney, pensavo di stare per un periodo di 3 mesi, ma dopo 10 giorni di studio reciproco, insieme al responsabile Andrea Icardi, abbiamo deciso di prolungare la collaborazione con conseguente visto da studente”.

La città di Sydney è caratterizzata da due regioni geografiche: una pianeggiante, collocata a sud-ovest della baia; l’altra, spezzata da vallate ripide e coperte dalla foresta, alta fino a circa 220 m s.l.m. L’area attorno alla città fu abitata dagli aborigeni per decine di millenni. nel 1788 arrivarono i primi coloni britannici e fondarono la città come colonia penale. Dal momento in cui si smise di trasportarvi criminali nel 1860 circa è diventata un centro culturale ed economico globale. Nel 2000 Sydney ha ospitato i giochi Olimpici.
La nuova vita australiana di Paolo

“L’inizio è stato duro, la nostra cultura calcistica è molto lontana dalla loro: modi di organizzare e intendere il calcio in maniera diversa. Ad esempio all’inizio rimanevo basito quando vedevo ragazzi arrivare alla partita 5 minuti prima del fischio d’inizio o addirittura a partita iniziata… Il mio ambientamento è stato comunque facilitato, perché gli allenatori della Milan Academy erano tutti italiani, avevo una casa, una macchina che condividevamo… Una situazione vestita! Eravamo una famiglia, noi la definivamo militare, ragazzi che soli condividono la stessa esperienza. La cosa negativa in tutto ciò è che stando a contatto con persone della mia stessa cultura, stile Little Italy, il mio adattamento e scoperta da australiano è stato molto più lento”.

L’impatto con il calcio e la vera Australia

“Dopo due anni dal mio arrivo, oltre la mia esperienza con la Milan Academy, ho iniziato ad allenare la U13 e U15 che partecipavano al campionato Elite Nazionale National Premier League. Qui ho imparato le regole e come viene veramente vissuto il calcio ed è iniziata anche la mia vera Australia in tutto e per tutto!”.

La tua nuova vita calcistica

“Da 6 mesi a questa parte ho cambiato tutto, sia abitazione che squadra, prima vivevo vicino al villaggio olimpico, ancora a distanza di anni è bellissimo e pieno di atleti, ora invece abito vicino all’oceano. Da gennaio alleno gli U9 e U11 nella squadra dell’Hakoah FC. Però, a causa di questa pandemia, si è tutto bloccato sul nascere dopo poche settimane, cioè quando stavo iniziando a vedere i primi frutti del mio lavoro”.

Hai anche un’altra passione/ lavoro che porti avanti… Why Not?

“E’ iniziato quando ho smesso di fare il contabile: ho ideato un programma radio che si chiama Why Not dove intervistavo gli italiani che andavano all’estero: devo dire che proprio grazie a questo format e ascoltando i racconti di queste persone mi sono convinto di voler fare questa esperienza… Quando sono arrivato in Australia ho continuato poi a portare avanti questo progetto, andando in giro a intervistare tantissimi personaggi italiani in giro per l’Australia, tra i quali anche Massimo Maccarone ai tempi in cui giocava nel Brisbane Road. Da 5 mesi conduco anche una live streaming dove tutti i giorni vado in onda scoprendo nuove persone e raccontando le loro storie”.

Cosa ti aspetti dal futuro?

“Obiettivo a breve termine creare una mia Academy e quindi un gruppo mio di ragazzi da seguire anche con allenamenti privati 1to1. Stavo portando già avanti anche un altro progetto per sostenere i giovani allenatori italiani a trovare squadra qui in Australia, creando contatti, in base alle necessità nelle varie società… Ora però bisogna aspettare che la situazione si normalizzi prima di riprendere! Anche per il mio vissuto, credo che la cosa di cui tutti necessitino per andare a tentare l’avventura estera è il contatto: quello giusto, quello serio con le garanzie minime adatte… Il mio obiettivo è fare questo”.

Cosa dici a tutti i ragazzi italiani che ti contattano?

“L’errore che noi italiani facciamo, forti della nostra storia e delle nostre capacità, è quello di pensare che andare ad allenare all’estero sia una cosa facile e dovuta: ma quando arrivi qua e ti scontri con la realtà, capisci che nessuno è sprovveduto in nessun campo… E’ sbagliato pensare di venire qui con la “camicia”, nel senso tutto apparecchiato e pronto… Devi conquistarti tutto giorno dopo giorno! In più nessuno viene qua e si arricchisce allenando i pulcini un’ora al giorno e pensando di andare al mare o in giro per il paese… Devi fare sacrifici per pagare i visti e la costosa vita australiana… Questo è quello che predico e dico a tutti quelli che mi contattano!”.

Sei un bravo cuoco e un bravo surfista?

“La cucina australiana è un po’ povera, da quando sono qua ho imparato a mangiare cibo Asiatico, il Thailandese ad esempio mi fa impazzire… Anche la pizza qui a Sydney è molto buona, quando cucino a casa mi piace mangiare la Lasagna per sentirmi anche un po’ a casa. Ho fatto il Kayak, in oceano è stata dura, il surf non l’ho ancora provato… Mi sono promesso di farlo più avanti, appena l’inverno finirà!”.

Ti manca l’Italia?

“Certo, ora con questa situazione di più: sono preoccupato per la mia famiglia che si trova a Milano e per tutti gli affetti più cari che stanno vivendo in pieno la pandemia; in generale mi mancano gli amici e le persone con le quali mi piace condividere e raccontare le mie cose. E’ brutto dover aspettare l’orario giusto, causa fuso, per condividerle e farle sapere… Le cose vanno raccontate con l’enfasi del momento… Dette la mattina dopo perdono un po’ il gusto… Essendo cresciuto in un paesino mi manca fare due chiacchiere davanti a una bella birra con le persone con le quali sono cresciuto e sono stato per 32 anni della mia vita… Il callo lo fai ma non puoi abituarti fino in fondo!”.

Ottime le iniziative di Paolo, oltre che nella sua strada si sta impegnando ad aiutare altri ragazzi che come lui hanno la passione e le caratteristiche giuste per poterla percorrere. Intanto, nell’attesa che la situazione sanitaria migliori, sintonizziamoci su Why Not Cafè per vederlo in onda con i suoi ospiti e le tantissime storie emozionanti da ascoltare.

“Ti aspetto insieme a SOCCEROAD a Why Not! Sarai te a doverti raccontare!”.

Presto ci risentiremo! In bocca al lupo!
Segui il Paolo Gallo e Why Not sui social:
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BLOG > www.whynot-change.com

LE COORDINATE DI PAOLO GALLO:

Paolo Gallo, 22 agosto 1984 è un allenatore italiano che lavora in Australia.

– 2020 HANKOA FC – Head Coach U9 – U13 (SYDNEY)
– 2017/2019 MILAN ACADEMY AUSTRALIA ( Head Coach SYDNEY)
– 2014/2020 CONTENT CREATOR – WHY NOT
– 2014/2017 OK RADIO – Speaker (MILAN)

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