NIKO DI SANZA: il Garibaldi con le scarpette

NIko Di Sanza da Policoro (piccola cittadina in provincia di Matera, in Basilicata) incontra un perugino a Toronto: Federico Turriziani. Non è l’inizio di una barzelletta ma di una bella storia, che ha come protagonisti due ragazzi italiani accomunati da una grande passione per il calcio che si ritrovano a viverla in un mondo diametralmente opposto rispetto a quello in cui sono cresciuti.

E’ dal 2013 che conosco Niko: lui giocatore e io ero allenatore degli York Region Shooters, squadra che militava nel massimo campionato di calcio canadese la CSL Canadian Soccer League.

La sua avventura in Nord America inizia dopo 3 anni di Serie D in Italia, per puro caso facendo il classico viaggio estivo nella terra dello “zio d’America”. E Niko oltre a conoscere il famoso zio italo-canadese a Toronto, nell’estate 2012 durante il suo soggiorno, quasi per gioco in un venerdì di metà agosto, si presenta al campo per un provino, mentre era in corso la seduta di rifinitura della squadra:

LA PILLOLA

“Era bello allenarsi alle 6 del mattino, mi ci ero abituato anche perché era impensabile farlo durante la giornata; trascorrevo il tempo libero con i miei compagni di avventura, per lo più spagnoli, che abitavano con me. Mi sentivo un calciatore di Serie A e lì effettivamente lo ero…

“L’allenamento andò bene e il lunedì successivo firmai il mio primo tesseramento canadese” – racconta ai microfoni di SocceRoad.

A Niko rimanevano solo tre partite da disputare (la stagione calcistica lì va da maggio a settembre) ma furono più che sufficienti per conquistare la conferma per la stagione successiva, con appuntamento ad aprile 2013 per la preparazione pre-campionato!

“Una volta tornato a casa giocai con il Tursi in Eccellenza e ricordo pure di aver fatto un buon campionato, ma la mia mente era rapita dall’avventura che stavo per iniziare! In partenza per il Canada ero pieno di speranze e voglia di misurarmi con quella nuova realtà: preparazione positiva, allenamenti intensi e amichevoli dove cominciavo a capire il loro approccio… Ho fatto fatica ad adattarmi a quel calcio fisico, fatto di corsa e scontri continui, dove la palla spesso era sopra la mia testa, ma poi con Mister Federico Turriziani – mi dice sorridendo – le cose cambiarono e, nel finale di stagione, diventai un titolare inamovibile segnando a ripetizione in prima squadra e in U21”.

Un bel rapporto si era creato tra di noi e con l’altro italiano, il portiere Emanuele Ameltonis, tanto che ci si trovava almeno una volta a settimana sfidando il freddo di aprile e maggio per una bella birra ghiacciata!

“Gli aneddoti che ricordo con simpatia sono due principalmente: il primo quando grazie al tuo documento – dice facendomi l’occhiolino – siamo riusciti a bypassare i controlli per entrare al Casinò di Niagara Falls e l’altro, con Emanuele Ameltonis. Una sera mi stava riportando dopo l’allenamento con la sua macchina e , sovrappensiero, gettai dal finestrino una buccia di banana… Beh si scatenò l’inferno! Inseguimento della polizia a sirene spiegate, multa al conducente e un paio d’ore bloccati ai bordi della strada, con i mitra puntati, senza poter scendere dall’auto… Ebbene Emanuele per un mese non mi parlò da quanto era arrabbiato con me!!!”. 🙂

Tornando al calcio mi dice: “Per noi era così diverso, sia nel modo di viverlo, sia nel modo di allenarsi e interpretare le partite, ma il bilancio di quel campionato è sicuramente positivo perché mi ha permesso di crescere come uomo e soprattutto tornare in Italia prontissimo per una nuova stagione calcistica da affrontare con un gran entusiasmo”.

E infatti la stagione 2013/2014 fu travolgente e incredibilmente proficua per Di Sanza che va in rete a ripetizione, nel Rotunda Maris in I° Categoria toccando quota 38 gol! 

“Tornai a Toronto a giocare il secondo anno con gli Shooters, pronto a rindossare la maglia da titolare, conquistata con fatica la stagione precedente ma, purtroppo, la mia esperienza in Nord America finì prematuramente: rottura del legamento crociato proprio nella prima di giornata di campionato, così stagione finita e rientro diretto in Italia”.
Fortunatamente una convalescenza e ripresa a tempo di record, permettono a Niko di riscendere in campo prima del previsto, stavolta torna a giocare vicino casa con il Castronuovo, nel dicembre 2014. E poi, dopo soltanto 5 partite con 5 gol all’attivo, arriva la chiamata che non ti aspetti!!!

“Un mio ex compagno di squadra del canadese mi propone di tentare un’altra avventura, sempre oltre oceano, ma un po’ più a sud, precisamente in Repubblica Domenicana”.

La Repubblica Dominicana è situata nel Mar dei Caraibi ed è seconda isola per dimensioni dopo Cuba: il territorio dominicano è prevalentemente montuoso, dominato dalla Cordillera Central, nella quale spicca il Pico Duarte, massima vetta dei Caraibi, di 3 087 metri. Il clima è tropicale caraibico, con piogge abbondanti (ottobre, novembre e dicembre) e, a seconda della stagione (delle piogge o secca), le giornate tecnicamente durano da 11 ore ad appena meno di 13 ore e 16 minuti. La capitale è Santo Domingo (1 milione di abitanti) si affaccia sul mare dei Caraibi e la lingua principale è lo spagnolo.

Arrivato così a Puerto Plata, città di 160mila abitanti a nord dell’isola sull’oceano Atlantico, da cui prendeva nome anche la squadra locale: Atlantico FC, si ritrova ad essere uno dei quattro stranieri che ogni squadra dell’isola poteva avere da regolamento e che vengono retribuiti più del doppio dei giocatori locali.

“Per darti un’idea prendevo sui 1500 dollari americani contro i 600 dei calciatori locali. Lo stipendio medio della popolazione era ancora incredibilmente più basso, circa gli 80/100 dollari mensili! La vita nell’isola era completamente diversa, vivevo insieme ad altri ragazzi in una palazzina lungo l’oceano che era sorvegliata h 24 da guardie e solo con loro potevo allontanarmi da casa, tanto era elevato il pericolo di rapina o sequestro. Mangiavo riso, pollo e uova praticamente sempre e il caldo era parecchio stancante; quando uscivamo la gente era comunque allegra, un po’ sud italia style: canti, balli e musica latina, persone in strada o nei bar, anche se si percepiva tanto la povertà”.

Ma il calcio si sa che regala tante gioie e Niko ne sa qualcosa… 

“Era bello allenarsi alle 6 del mattino, mi ci ero abituato anche perché era impensabile farlo durante la giornata; trascorrevo il tempo libero con i miei compagni di avventura, per lo più spagnoli, che abitavano con me. Mi sentivo un calciatore di Serie A e lì effettivamente lo ero: l’esperienza più bella furono le tre partite di CONCACAF, la Champions League Americana dove debuttai davanti a 15mila persone, eravamo in trasferta a Port Of Spain, capitale del Trinidad & Tobago. La mia avventura, però, si interruppe dopo solo 3 mesi per uno spiacevole episodio che si verificò proprio al ritorno da una partita, quando ritrovai la mia casa letteralmente svaligiata… Decisi che era troppo rischioso proseguire in quell’avventura e non sentendomi al sicuro tornai in Italia”.

Di questa esperienza centro-americana NiKo porta nel cuore la passione della gente per il calcio, dei tanti momenti trascorsi i compagni e i bambini che andavano a vedere gli allenamenti. In Italia poi continui a giocare a calcio… 

“Sì, sono tornato al Castronuovo, giocando le restanti partite di campionato e nel 2015 sono andato alla Santarcangiolese vincendo la I° Categoria segnando 13 gol nel girone di ritorno, poi altri 16 nel campionato di Promozione che hanno sancito e sigillato il rapporto con la numerosa tifoseria al seguito della squadra con la quale ancora oggi ho dei rapporti fantastici di amicizia, in modo particolare con i ragazzi del gruppo Los Peones calorosi e sempre vicini a me, che saluto tantissimo!”.

Il futuro di Niko di Sanza?

“Ora aspetto la mia nuova avventura estera, non sono ancora sazio di calcio e di nuovi mondi da esplorare…”
Quindi alla prossima avventura… Good Luck Niko!

LE COORDINATE DI NIKO DI SANZA:

Niko Di Sanza nato a Taranto il 27 Gennaio 1990

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