MARIO PETRONE: il nuovo mondo in miniatura

Un lungo impervio viaggio fino all’equatore al ritmo di salsa e al sapore di un piatto di riso! Oggi SOCCEROAD atterra a Vinces in Ecuador per incontrare un allenatore italiano reduce da ottime stagioni in Italia e che ha da poco deciso di intraprendere una nuova avventura.

Avevamo lasciato Mister Mario Petrone a Rimini, riconfermato dopo il miracolo salvezza ottenuta nelle sole 6 partite che aveva a disposizione… Poi però il cambio di proprietà a livello societario ha portato alla separazione.

Da poche settimane Mario è tornato in campo, alla guida del Club Deportivo y Social Santa Rita, una squadra non proprio famosa, in un paese dove pochi italiani sono transitati: l’Ecuador!

“E’ stata una scelta professionale per seguire il mio pensiero calcistico e cioè quello della ricerca del talento. Quale posto migliore se non il Sud America dove il talento fa parte della genetica dei calciatori e dove le basi tecniche vengono imparate per la strada?”.

Come è nata l’idea e l’opportunità di allenare il Santa Rita?

“Ho sempre cercato di fare una seconda esperienza all’estero dopo quella di Malta e devo dire grazie al Direttore Gianluca Arnuzzo, al quarto anno in Sud America e al Presidente Mendoza che ha una visione del calcio non solo sudamericana; mi ha chiesto di aiutarlo a sviluppare il suo progetto e cioè quello di portare i calciatori a ragionare in maniera professionale. Per questo il direttore mi ha contattato e coinvolto subito: amo lavorare sodo e mettere a disposizione la mia ventennale esperienza e la mia voglia… Ho accettato immediatamente!”.

Il Club Deportivo y Social Santa Rita è una squadra di calcio professionistica di Vinces, Ecuador che attualmente milita in Serie B. Fondata il 19 ottobre 1963, è la squadra più famosa in città e nella provincia di Los Ríos. Molto popolare la partita tra il Santa Rita e il Deportivo Quevedo, le 2 squadre più importanti della provincia di Los Ríos, chiamato “il Classico Rio de Janeiro”.
Per far questo bisogna saper calarsi nella nuova realtà:

“Esattamente! E’ un processo lento e articolato, non è semplice cambiare una cultura, uno stile di vita calcistico così lontano dal nostro. Bisogna entrare in simbiosi con calciatori di età diverse, vanno dai 16 ai 36 anni e soprattutto che sono abituati a vivere il calcio in maniera diversa dalla nostra; per far questo ci vuole un grande spirito di adattamento, entrando in un ambiente nuovo, devi osservare tanto, informarti e seguire anche consigli… Un esempio? Guai toccare la musica perché loro vivono così: la musica per loro è una ragione di vita e accompagna ogni attimo delle giornate, anche nel pullman e nello spogliatoio abbiamo un altoparlante che spara salsa continuamente… Io lo accetto perché ho capito l’importanza che ha per loro ma in cambio voglio qualcosa indietro anche io… E’ un patto, un dare e un avere e io pretendo il loro impegno”.

LA PILLOLA

…”Nelle mie clip passo da Chiellini fino ai calciatori del posto così da far comprendere ai ragazzi che alleno che quello che fanno i top players lo fanno anche i loro colleghi e possono arrivare a farlo anche loro…!”.

Come stai lavorando nello specifico?

“Le metodologie di lavoro non sono molto distanti dalle nostre, ho voluto uno Staff interamente sudamericano proprio per non stravolgere completamente l’ambiente: la prima cosa che ho fatto è stata quella di prendere tutte le informazioni possibili sui giocatori a 360° per poter iniziare a lavorare sulla gestione dentro e fuori dal campo, trovando sempre soluzioni adatte a migliorare il tutto senza traumi. Sapendo di venire qui ho studiato un po’ di spagnolo a casa ma poi è sempre la pratica che ti fa crescere… Quando c’è qualche problema di comprensione i calciatori sanno che alzando la mano il traduttore correggerà subito la comunicazione”.

Il segreto per trovare risposte veloci?

“Facevano già parte del mio modo di lavorare ma qui risulta ancora più importante e facilitante a livello comunicativo l’utilizzo di numerose clip video, che ho preparato anche guardando le partite di Serie A ecuadoregna; passo da Chiellini fino ai calciatori del posto così da far comprendere ai ragazzi che alleno che quello che fanno i top players lo fanno anche i loro colleghi e possono arrivare a farlo anche loro”.

Che differenze hai riscontrato?

“La tattica individuale e quella di reparto sono molto carenti, ma per me è uno stimolo in più per lavorare a fondo anche su cose che da noi sono spesso scontate come la postura del corpo nelle varie situazioni di gioco… L’importante è l’impegno e la disponibilità che al momento non manca”.

Prima dello stop coronavirus il campionato come è iniziato?

“Direi in modo anomalo per come siamo andati a giocare le partite: per problemi burocratici abbiamo giocato queste 2 gare con soli 14 giocatori disponibili… E’ stato tutto assurdo perché mi sono ritrovato il venerdì sera con 10 giocatori, tra cui molti titolari, indisponibili. Per questo ho puntato tutto sulle motivazioni e lo spirito di gruppo parlando ad uno a uno con tutti i ragazzi. La prima partita abbiamo subito una sconfitta che ritengo essere stata salutare visto la grande vittoria contro una delle formazioni più forti ottenuta meritatamente nella seconda gara! Quando riprenderemo saremo finalmente al completo anche perché qui la gente segue molto la squadra, è molto appassionata e dopo la prima partita si sono fatti subito sentire… Un po’ come da noi in Italia!”.

Parlaci un po’ della città e della vita quotidiana

“Vinces è una piacevole città, ci sono quattro cinque monumenti-simbolo in miniatura: dalla Torre Eiffel alla statua del “Cristo Redentore” di Rio de Janeiro… Alle persone che sento faccio la battuta: l’anno scorso a Rimini c’era l’Italia in miniatura, quest’anno qui c’è il mondo in miniatura! Bella anche la Regata di Venezia che fanno sul fiume cittadino, è proprio una rievocazione dell’originale ed è famosissima in Ecuador tanto che partecipano sempre 3/400 mila persone ogni anno. Con il cibo ho avuto un po’ di problemi le prime due settimane, mi manca la pasta qui hanno solo riso… Per un napoletano come me è dura ma dalla prossima settimana andrò ad abitare in una casa dove finalmente potrò cucinarmi un bel piatto di pasta come so fare io!”.

Vinces, nota anche come San Lorenzo de Vinces, è una città ecuadoriana di 250.000 abitanti; si trova al centro della regione costiera, su una vasta pianura attraversata dal fiume Vinces. Si chiama “Piccola Parigi” per la presenza di una Torre Eiffel in miniatura. Conosciuta anche come Repubblica del cacao per la presenza dei famosi Malecon, leggendarie fattorie di cacao.
Il nome della squadra Santa Rita ha un legame con la Santa di Cascia?

“Proprio così! Hanno chiamato la squadra col nome della Santa che con quello della città non ha nulla a che vedere, ma loro sono molto credenti, infatti prima di ogni allenamento o partita ci si riunisce in una preghiera fatta da una breve omelia e da un Padre Nostro: è bello vedere che partecipano tutti a prescindere dalla religione o dall’essere credenti o meno ma tutti vivono quel momento con grande spirito di appartenenza e voglia di far parte di quel gruppo”.

A proposito di spirito di appartenenza e solidarietà so che sei molto preso da un tuo progetto

MY Sportabilità è una ASD finalizzata alla promozione, allo sviluppo e pratica degli sport legati all’acqua… Obiettivo? Garantire l’acceso al mare a tutti! Facciamo inclusione sociale al mare; infatti la spiaggia, situata vicino Olbia davanti allo storico faro di avvistamento. Grazie ad una spiaggia attrezzata per qualsiasi disabilità, My Sportabilità è in grado di portare avanti un progetto di inclusione sociale sia per il tramite dell’attività sportiva che per semplice godimento di una giornata al mare nella splendida cornice del Golfo degli Aranci: attività sportive, laboratori e attività ludiche per disabili, anziani, minori e operatori di terzo settore grazie ad un ricco calendario di iniziative mirate a collocare “la persona” al centro di ogni iniziativa”.

Mario Petrone è il fondatore dell’associazione e gestore della spiaggia e nonostante il lavoro spesso lo obbliga ad allontanarsi lui è sempre sul pezzo.

“Anche da qui in Ecuador mi sento quotidianamente con i miei collaboratori con i quali cerchiamo di rendere la struttura sempre più accogliente e funzionale; ci tengo tanto a questo progetto, è il mio orgoglio!”

Obiettivi di Mister Petrone?

“Ho 46 anni e dopo averne passati 22 in panchina posso dire che il mio percorso professionale non è ancora concluso! Sono molto più riflessivo rispetto gli inizi di carriera e ora affronto le problematiche con calma e a 360 gradi. Ma ho ancora tanta voglia di continuare a migliorare e vivo ogni esperienza come un completamento professionale.”.

Torneremo a seguire le vicende di Mario Petrone, appena questa emergenza mondiale sarà finita e si potrà tornare in campo… Il mondo in miniatura ha ancora tanto da raccontare!
ECCO LE IMMAGINI ESCLUSIVE DEL PRE PARTITA DALLO SPOGLIATOIO!
Per seguire Mario sui social ecco i suoi account:
Instagram > @misterpetronemario
Instagram Official @a.s.d.mysportabilita
Pagina Facebook > Asd My Sportabilità

LE COORDINATE DI MARIO PETRONE: 

Mario Petrone, Napoli 20 marzo 1973 è un allenatore di calcio italiano.

– 1 PROMOZIONE IN SERIE B
– 1 PROMOZIONE IN SERIE C1
– 1 PROMOZIONE IN SERIE C2
– 1 SUPERCOPPA DI SERIE C2 (BASSANO 2014)
– 1 CAMPIONATO DI SERIE C2
– 1 CAMPIONATO DI SERIE D
– 1 CAMPIONATO DI ECCELLENZA

STAGIONE SQUADRA CATEGORIA  
2019/2020 C.D. SANTARITA SERIE B ECUADOR —–
Mar 2019 RIMINI SERIE C Vince play-out
Mar 2018 PISA SERIE C 3° posto
Feb 2017 CATANIA SERIE C Dimesso
2014/2016 ASCOLI SERIE C – SERIE B Promosso Serie B
2013/2014 BASSANO V. SERIE C2 Promosso Serie C1
2010/2013 SAN MARINO SERIE C2 – SERIE C1 Promosso Serie C1
2009/2010 SAN LURI SERIE D 4° posto
2008/2009 SAN MARINO SERIE C2 16° posto
2007/2008 LUMEZZANE SERIE C2 3° posto
2005/2007 NUORESE SERIE D – SERIE C2 Promosso Serie C2
2004/2005 SAINT- JOSEPH MSIDA
2003/2004 TEMPIO
2001/2003 CALANGIANUS ECCELLENZA – SERIE D Promosso Serie D
2000/2001 CAPRI PROMOZIONE

One thought on “MARIO PETRONE: il nuovo mondo in miniatura

  1. CIAO MARIO
    SEI UN GRANDE .MERTI GRANDI SODDISFAZIONI..HAI AVUTO UN GRAN CORAGGIO….SARA ” UN ESPERIENZA POSITIVA..SONO PIU CHE CONVINTO ..
    SEI UNA PERSONA MOLTO SERIA E PROFESSIONALE.. TI ABBRACCIO FORTE
    VINCENZO VARRIALE
    UNA DOMANDA MARIO
    IL SETTORE GIOVANILE COM È?

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