Oggi SOCCEROAD varca un’altra porta non facile da oltrepassare: quella di un’Università canadese per incontrare personalmente l’Head Coach delle squadre di calcio maschile e femminile che partecipano al campionato universitario dell’Ontario.

Io mi trovo in Canada in questo periodo e tra i vari impegni professionali che ho, non ho potuto fare a meno di ricavarmi un po’ di tempo per approfondire una sorprendente conoscenza che è la protagonista della storia di oggi.

Lui si chiama Lucio Ianiero, background argentino-italiano, lavora attualmente per la Brock University di Saint Catharines nella regione di Niagara. Una vita dedicata al calcio, prima da giocatore in Argentina fino ad arrivare a vestire la maglia della Nazionale Canadese e ora dalla panchina guida due squadre importanti.

“Mi sono innamorato di questo sport in Argentina quando a 7 anni giocavo in strada ed ebbi la fortuna di vedere due partite del mondiale, è lì che capii di non poter fare a meno di questo mondo e così una volta trasferitomi in Canada nel 1978, con la mia famiglia, continuai a giocare”.

Un calcio diverso e in un paese diverso…

“Un calcio nuovo, tutto da scoprire, che però non fermò la mia voglia di calcio; infatti in poco tempo entrai a far parte della squadra giovanile del programma regionale giocando sempre nelle squadre di età maggiore che mi ha portato a 17 anni a far parte della spedizione della Nazionale canadese U19 ai mondiali in Russia. Devo ringraziare l’allenatore scozzese Tony Tayler che scommesse su di me e mi convocò per la manifestazione”.

LA PILLOLA

…”Memorabile la partita contro il Parma di Zola, Stojchkov, Crippa e tutti gli altri calciatori di quel grande team. Andavano a 100 all’ora, Zola sembrava che fluttuasse in campo per l’eleganza e l’intelligenza che aveva…!”.

Cosa ricordi di questa esperienza?

“E’ stata una tappa importante e affascinante del mio percorso e la ricordo ancora con piacere anche se, nel periodo del ritiro pre-mondiale, in Inghilterra, mi infortunai dopo aver segnato contro il Liverpool cosicché dovetti saltare le prime 2 gare del girone eliminatorio… Giocai quindi solo l’ultima partita contro la Russia e poi fummo eliminati”.

Altre tappe da calciatore?

“Vado orgoglioso di aver giocato anche nella Nazionale U21 Futsal con cui ho preso parte a un mondiale; ma il futsal è un altro sport: noi eravamo una squadra di calciatori di calcio a 11 ma il calcio a 5 è un’altra cosa! Anche se facemmo bella figura sia contro il Belgio che l’Argentina. La mia carriera continuò nella massima divisione canadese fino a quando non mi chiesero di allenare”.

Come è stato questo cambio di ruolo?

“Iniziai da allenatore-giocatore poi ben presto mi resi conto che era una cosa inconciliabile e decisi di smettere con il calcio giocato e intraprendere il ruolo del Coach anche se non avrei mai immaginato che poi sarebbe diventato nel tempo la mia professione”.

La filosofia di Coach Lucio

“A me piace dare un gioco alle mie squadre; voglio i miei calciatori coinvolti sempre nelle azioni fatte di passaggi e combinazioni per creare un’identità di squadra tramite la quale ottenere risultati”..

Entriamo ora nella stanza dei bottoni di un team universitario… Cosa fa Lucio alla Brock University

“Sono l’allenatore della squadra universitaria maschile e da poco anche di quella femminile; la mia selezione di calciatori è molto europea: do molto peso al valore tecnico poi quello tattico e, infine, a quello fisico… In Nord America spesso i criteri sono totalmente opposti ai miei. L’Università è un ambiente di lavoro altamente professionale, non manca nulla né dal punto di vista delle strutture né tanto meno da quello dello staff… I giocatori vivono la città universitaria e sono sempre presenti agli allenamenti che si tengono dopo le lezioni. E’ un ambiente unico così come l’atmosfera che si respira alle partite, con stadi pieni di ragazzi con le maglie della propria università e con grande spirito di appartenenza”.

Brock University è un’Università pubblica di ricerca e si trova precisamente a St. Catharines. È l’unica università del Canada in una Riserva della Biosfera dell’UNESCO, al centro della penisola del Niagara. Porta il nome del maggiore generale Sir Isaac Brock, che fu responsabile della difesa dell’Alto Canada contro gli Stati Uniti durante la guerra del 1812.
Brock Badgers è il nome delllo sport di Brock e sono le squadre che rappresentano la Brock University di St. Catharines, nell’Ontario. Ad oggi i Badgers hanno vinto, sommando tuti gli sport, 41 campionati nazionali e 76 campionati dell’Ontario.

Cosa faresti per migliorare il calcio Universitario in Canada?

“Allungherei la stagione: sono pochi tre mesi e mezzo per pensare di sviluppare le proprie idee e lavorare con i calciatori. Farei anche una lega invernale indoor tra le università, per poter continuare lo sviluppo dei ragazzi e magari preparare in anticipo la stagione autunnale dove si gioca per competere”.

Differenza tra squadra maschile e femminile?

“Le partite con gli uomini sono davvero all’ultimo sangue, fatte di intensità e fisicità ma è con le donne che si riesce a lasciare il segno, dal punto di vista dell’apprendimento tattico e nella gestione della partita; un allenatore può incidere di più con le ragazze perché hanno una mentalità di calcio più ragionato e meno fatto da scontri e potenza”.

I Ricordi più belli di sempre?

“La partita allo stadio dell’Università di Toronto contro il Parma di Zola, Stojchkov, Crippa e tutti gli altri calciatori di quel grande Parma. Noi eravamo la squadra all stars del campionato di serie A canadese… Andavano a 100 all’ora, Zola sembrava che fluttuasse in campo per l’eleganza e l’intelligenza che aveva… Noi correvamo ma la palla l’abbiamo vista poco e pensare che per loro era un’amichevole! Bellissima anche la partita giocata in Colombia con la Nazionale canadese per le qualificazioni a USA 94: c’erano Higuita e Valderrama, oltre a 60 mila persone scatenate sugli spalti! Ho rivissuto per un giorno l’atmosfera di quando ero bambino, dove la passione per il calcio del Sud America, come del resto in Europa, è una ragione di vita”.

Cosa farà Lucio in futuro… Obiettivi?

“Ora che alleno a Brock sono concentrato sulle mie squadre e sto già lavorando per il prossimo campionato, reclutando i migliori ragazzi e iniziando a fare allenamenti tecnici o fisici nel palazzetto Universitario… Per il futuro mi piacerebbe trasformare questo lavoro part time in un full time, magari alla guida di una squadra di Canadian Premier League oppure tentare l’avventura universitaria in USA!”.

Solamente camminando nei corridoi, attraversando tutte le strutture, le mense, le palestre e i campi di Brock University si può realmente capire la bellezza di insegnare lo sport in questi ambienti, dove tutti i ragazzi vivono una fetta importante della loro vita e del loro percorso formativo.
Esperienza incredibile e irripetibile anche per SOCCEROAD che è entrato in questo fantastico mondo che spesso si vede solo nei telefilm…

… “Volevo salutare e ringraziare la mia famiglia che mi ha sempre appoggiato durante la mia carriera… Un abbraccio anche all’Italia che per me è il posto migliore al mondo, anche dal punto di vista culinario! Ci vivrei solamente per mangiare ogni sorta di pasta… Anche se poi devo ammettere che sono goloso anche di carne, ma per questo preferisco un bell’asado argentino!

Ringraziamo quindi Lucio Ianiero, un pezzo da 90 qui in Canada dove sono pochissimi gli allenatori del suo calibro e con la sua esperienza! Siamo sicuri che i Badgers faranno un gran campionato sia maschile che femminile!

LE COORDINATE DI LUCIO IANIERO:

Lucio Ianiero Toronto (Canada), 13 Dicembre 1966 è un ex calciatore professionista ora allenatore.

– 17 PRESENZE E 2 GOL IN NAZIONALE CANADESE
– ALLENATORE CANADESE DELL’ANNO 2000
– 1 CAMPIONATO CANADESE 2001- ST CATAHRINES WOLWES
– CAMPIONATO DEL MONDO FUTSAL UNDER U21 IN OLANDA
– CAMPIONATO U19 IN RUSSIA