FRANCESCO D’ANIELLO: un amico, un calciatore d’altri tempi

Francesco ne ha vinte di battaglie e davanti ad un caffè nella ormai “sua” Pescara, inizia a raccontare la sua storia, un percorso incominciato più di 20 anni fa e che lo ha visto protagonista di un calcio dove a giocare erano solo i migliori: chi aveva carattere andava avanti e chi non ne aveva mai avrebbe potuto emergere!

Durante la carriera, un allenatore conosce e gestisce tantissimi calciatori e nonostante io stesso mi ritenga un novellino del mestiere di calciatori, in giro per il mondo, ne ho già allenati tanti. Francesco D’Aniello è stato uno di questi ma, a differenza di altri, merita menzione speciale per la sua storia, per chi è stato in campo ed è oggi per i giovani ragazzi.

Luciano Spalletti, non di certo l’ultimo arrivato lo fece debuttare in Serie A con la maglia dell’Empoli FC… In una squadra grandi firme… Ma procediamo con ordine!

“Ero un sedicenne che giocava in Serie C2 con l’Albanova: mi guadagnai due settimane di prova all’Empoli Calcio, risultato? L’approdo in una squadra appena promossa in Serie A!”.

Per Francesco andare via giovane da casa non è stato facile, ma i sacrifici fatti dentro e fuori dal campo avevano portato i frutti sperati. Il primo anno lo passò tra Primavera e prima squadra, fece due panchine in Serie A con Atalanta e il Brescia di Pirlo, prima del grande giorno!

29 Marzo 1998 Stadio “Garilli” di Piacenza: Spalletti chiede di fare un cambio, l’Arbitro Graziano Cesari (ora a Tiki Taka) fischia: sostituzione nelle fila dell’Empoli, al ’90 sullo 0-0 esce il n°37 Claudio Bonomi ed entra con il n°80 Francesco D’Aniello.

LA PILLOLA

…“Quando uno ti chiede se hai paura di giocare rispondi sempre: mettimi alla prova e poi vediamo!”. Luciano Spalletti

“Ricordo benissimo quel momento, come ricordo le parole del Mister prima di entrare in campo: “Pressa tutti senza fermarti un attimo!”. A dire il vero in settimana avevo il sentore di qualcosa, vedevo che il Mister mi inseriva nelle situazioni di gioco con i titolari e poi, il giorno antecedente la partita, mi chiamò nel suo spogliatoio per un colloquio faccia a faccia”.

Francesco e Mister Spalletti uno davanti all’altro… Cosa vi siete detti???

Esordì dicendomi: “Mi hanno detto che se domani ti faccio entrare in campo te hai paura!”.
Io sentendo questa affermazione mi accigliai, ero colpito da quella falsità e risposi: “Mi dica chi glielo ha detto!!!”.
Lui con un mezzo sorriso mi rispose: “Quando uno ti dice così rispondi sempre mettimi alla prova e poi vediamo!”.

Poi però l’anno successivo nessuna convocazione in prima squadra… Perché?

“Devo dire che il lunedì successivo al mio debutto mi fecero cinque anni di contratto. L’Empoli era una società che puntava tutto sul settore giovanile e soprattutto sulla Primavera; la stagione precedente per mandare me e altri in prima squadra persero posizioni in campionato e non disputarono nemmeno i play off”.

Quindi decisero per la stagione ’98/ ’99 di puntare ad arrivare alle fasi finali del campionato primavera… Come andò?

“Direi bene! Grazie anche al lavoro di Mister Ezio Gelain diventammo Campioni d’Italia Primavera e io fui il protagonista indiscusso della fase finale!
Segnai il gol decisivo contro il Napoli in semifinale e poi l’apoteosi fu quando segnai il gol vittoria nella finale contro l’Atalanta! Tra i miei compagni di squadra avevo Cribari e Marchionni, l’Atalanta aveva Bellini, Donati e Pellizzoli”.

Poi però le stranezze del calcio…

“Si! L’Atalanta portò in Prima squadra il Mister della Primavera Vavassori e con lui sei players che vinsero il campionato di Serie B e poi giocarono in serie A tanti anni… Io invece da giocatore decisivo per lo scudetto Primavera venni mandato in prestito in C2 al Foggia”.

Poi il rientro alla base e 14 presenze in serie B sotto la guida di Mister Silvio Baldini…

“Arrivammo quinti quando in Serie A ne salivano quattro! Dopo quell’anno continuai il mio pellegrinaggio in giro per l’Italia: un anno alla Lucchese, poi al Benevento, poi di nuovo in Serie B alla Salernitana con Mister Pioli. Ricordo l’esperienza a Salerno con piacere, anche perché coincise con il mio matrimonio con Rossella e la nascita di mia figlia Noemi che saluto affettuosamente e con amore”.

La carriera proseguì sempre in Serie C ma iniziarono gli infortuni

“Per due volte il ginocchio mi tenne fermo otto mesi prima quando ero all’Ancona e poi a Giulianova, così ripartii dalla Sambenedettese, in Eccellenza, anche perché il calcio stava cambiando, iniziavano ad esserci meno soldi… Feci il corso da allenatore Uefa B proprio per iniziare a pianificare il futuro”.

Hai giocato per altre cinque stagioni, tra cui quelle alla Centese, dove io e te ci siamo conosciuti 🙂

“Furono esperienze importanti, anche tre mesi a Malta mi servirono a crescere, poi a Cento! Una situazione paradossale che comunque mi ha permesso di conoscere nuovi amici con cui ancora oggi sono in buoni rapporti”.

I calciatori più forti con cui hai giocato?

“Sono due: Totò Di Natale, un funambolo che ti faceva divertire anche in allenamento, con le sue giocate geniali ed acrobatiche e Massimo Maccarone che poi è diventato un amico fraterno e parte della mia famiglia, è anche il padrino di battesimo di mia figlia”.

Cosa fa oggi Francesco D’Aniello?

“Collaboro con la “Fedele Management”, Società di Agenti e Scouting capitanata da Gaetano ed Enrico Fedele, quindi vedo tante partite e seguo tanti giovani ragazzi… Obiettivo? Reclutare qualche talento che arrivi a giocare ad alti livelli. In questa stagione stavo ricoprendo il ruolo di Direttore Tecnico nel Penne calcio, società di eccellenza abruzzese, che lavora e punta tanto sui giovani; stavamo facendo molto bene e prima dello stop dei campionati eravamo saliti in classifica fino alla zona play off”.

Che consigli daresti ad un giovane calciatore?

“I sedicenni di oggi sono diversi da come ero io alla loro età e di sicuro queste regole di obbligatorietà degli “under” in campo non sono d’aiuto, anzi! Io giocavo a 16 anni in Serie C perché me lo meritavo, c’era una selezione dura per arrivare… Oggi è il contrario perché ti fanno giocare per forza e poi c’è la selezione per rimanere… In pochi ci riescono.
Come agente posso dare un consiglio: troppi prestiti nuocciono alla carriera, sei vai a giocare a titolo temporaneo non sempre le società fanno giocare un calciatore non di proprietà, meglio fare una comproprietà”.

Usciamo dal bar, a Pescara il sole sta tramontando, nel salutarci notiamo uno spettacolo che evoca un’antica leggenda: 

Si narra che Maja, era una Dea che abitava nella lontanissima Frigia col suo unico figlio Ermes, detto il Gigante. Un dì il Gigante fu ferito mortalmente durante una battaglia. La madre, addolorata, chiese aiuto ad un oracolo che disse: “Su una montagna altissima, ai piedi di un Grande Sasso, cresce un’erba miracolosa in grado di guarire tuo figlio”. Maja viaggiò giorni e giorni fin quando approdarono nel porto di una città chiamata Ortona. Dopo molte fatiche, quasi giunti e con l’erba magica ormai vicina per essere colta, il Gigante sofferente morì. Maja lo seppellì ai piedi del Grande Sasso che, in onore del figlio, fu da allora chiamato “il Gigante”. Stremata dal dolore, scappò sulla montagna di fronte, dalla quale poteva contemplare il luogo dove era sepolto il figlio. Visse disperatissima nelle grotte, ad aiutarla solo dei pastori che, alla sua morte, la seppellirono sulla montagna dove era vissuta e che in suo onore fu chiamata ‘Majella‘, cioè ‘madre‘.
La Majella è visibile (foto di Maicol Lanterni) anche a pochi metri dal mare: sinuosa e materna come nessun’altra roccia del mondo. Narrano i pastori, che quando sulla Majella infuria la bufera, insieme all’urlo del vento si sente sconfinata la voce di Maja che, tormentata, invoca ancora suo figlio.

… E se ha perfino ispirato un mito questo grande spettacolo della natura, cosa dovremmo fare noi se non sognare almeno un po’?

LE COORDINATE DI FRANCESCO D’ANIELLO:

Il sito dove trovare Fedele Management > it.fedelemanagement.com

Diventa fan della sua pagina Facebook > Agente Calcio F. D’Aniello / Fedele Management

Francesco D’Aniello nato ad Aversa il 22 Aprile 1980. Cresciuto nell’Albanova di Casal Di Principe

PALMARES:

1 SCUDETTO PRIMAVERA

2 CAMPIONATI DI SERIE C

STAGIONE SQUADRA CATEGORIA PRES GOAL
1996/1997 ALBANOVA SERIE C2 5 0
1997/1998 EMPOLI SERIE A 1 0
1998/1999 EMPOLI PRIMAVERA
1999/2000 FOGGIA SERIE C2 25 0
2000/2001 EMPOLI SERIE B 14 0
2001/2002 LUCCHESE SERIE C1 26 1
2002/2003 BENEVENTO SERIE C1 22 0
2003/2004 SALERNITANA SERIE B 12 0
2004/2005 CHIETI SERIE C1 31 2
2005/2007 ANCONA SERIE C2/C1 34 0
2007/2009 GIULIANOVA SERIE C2 38 3
2009/2011 SAMBENEDETTESE ECCELLENZA/SERIE D 35 1
2011/2012 GIULIANOVA SERIE C2 22 3
2012/2013 JESINA SERIE D 16 3
2013 QUOMI PREMIER LEAGUE MALTA
feb 2014 SILVI ECCELLENZA
2014/2015 MORRO D’ORO PROMOZIONE
2015/2016 CENTESE PROMOZIONE

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